mercoledì 16 settembre 2009

OSPEDALI RIUNITI PER NASCONDERE IL FALLIMENTO DELLA SANITA' REGIONALE.



Con l’istituzione dell’Azienda Ospedali riuniti Marche nord - rilevano i consiglieri regionali del PdL Giancarlo D’Anna e Roberto Giannotti - la Giunta Regionale di centro sinistra ha voluto, ancora una volta, imporre la sua mano sulla testa dei cittadini delle città di Fano e di Pesaro e di tutti quelli che usufruiscono dei servizi sanitari della provincia di Pesaro e Urbino.
Non una mano benefica e benedicente, ma pesante e ingannevole. Oltremodo precisa, quasi chirurgica, in quanto a volontà politica, cioè quella di spianare la strada alla realizzazione dell’ospedale unico Pesaro-Fano.
Si tratta, in questa parte finale di legislatura, di un’accelerazione improvvida, impropria e non condivisa che certifica solo il fallimento dei sistemi organizzativi proposti da questa Giunta regionale, primo tra tutti l’Azienda Unica regionale, tutti ispirati al più bieco centralismo.
Una scelta, fatta per mascherare le difficoltà dell’Esecutivo regionale ad affrontare e risolvere i nodi veri della sanità marchigiana, quali le lunghe liste di attesa, la mobilità passiva, il mancato riequilibrio delle alte specialità, la riqualificazione degli ospedali minori delle aree interne e montane. Tutte questioni che rimangono insolute e che si sommano alle gravi problematiche specifiche della Sanità della provincia di Pesaro e Urbino, non ancora in grado di garantire all’utenza un’offerta completa e di alta qualità.
Ma è adesso, che la scelta di realizzare l’ennesimo carrozzone, utile esclusivamente a soddisfare le alchimie di partito, è stata compiuta e che si gioca la partita vera. Nei prossimi tre mesi, infatti, dovrà essere definito l’atto aziendale e riempire di contenuti questa scatola vuota: organizzazione, servizi e strutture.
Bisognerà far in modo che questi contenuti siano effettivamente rispettosi delle esigenze e delle necessità dei cittadini di Pesaro, di Fano e di quelli dell’intera provincia. Noi vigileremo affinché ciò avvenga. Vigileremo affinché ogni scelta futura venga fatta in piena condivisione e sintonia con tutti i soggetti interessati, a partire, è ovvio, dai cittadini fino a chi di Sanità vive e lavora. Vigileremo affinché non vi siano ulteriori discriminazioni tra cittadini della costa e quelli dell’entroterra. Vigileremo affinché tutti possano veder corrisposta, in modo migliore rispetto al passato, la loro richiesta di servizi sanitari. Vigileremo, infine, affinché la Sanità ritorni al centro dell’azione politica e non sia strumento di scambio e clientele, meno “dirigistica” e “ragioneristica” e più attenta e vicina alle necessità dei cittadini.

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