di Massimo Fini -
Secondo tutte le
previsioni questo sarà
un Natale magro. E
l’anno prossimo andrà
anche peggio perché i
consumi si
contrarranno
ulteriormente. Un bel
regalo, davvero, del
governo del signor
Romano Prodi.
Giorgio Grella
LA RESPONSABILITÀ non è né del
governo Prodi né di quello precedente. Il
nostro impoverimento dipende da quel
meccanismo che si chiama globalizzazione che
è, in estrema sintesi, una spietata competizione
planetaria. Per rimanere all’altezza tutti gli
Stati sono costretti ad investire sempre di più,
chiedendo sacrifici sempre più pesanti alle
popolazioni, sia in termini di aumento del
lavoro che di riduzione dei salari (ottenuta o
direttamente o con l’aumento delle tasse o con
l’inflazione). Il bello (si fa per dire) è che
nessuno esce realmente vincente da questa
competizione. Se tutti corrono a una velocità
sempre più folle, è come se tutti stessero fermi. E’
però anche vero che chi rallenta è perduto. Della
situazione si avvantaggiano, apparentemente,
alcuni Paesi che sono partiti più tardi nella corsa
del libero mercato internazionale, perché hanno
più margini. Ma a costi umani devastanti. In
Cina, da quando è iniziato il boom, il suicidio è
la prima causa di morte fra i giovani e la terza
fra gli adulti. Ha un senso, un senso umano dico,
tutto questo? No, non ce l’ha. Tanto più che alla
fine della folle corsa, iniziata due secoli e mezzo
fa con la Rivoluzione Industriale, non ci può
essere che la catastrofe, che sarà o energetica
(basta vedere che cosa provoca un semplice
sciopero dei Tir) o ecologica (il pianeta non ci
sopporterà più) o finanziaria (c’è in giro una
colossale quantità di denaro di cui il 99% non
corrisponde a nulla se non a scommesse sempre
più iperboliche sul futuro). In ogni caso penso
che un po’ di povertà ci farà bene. Ci renderà,
forse, più solidali e, soprattutto, ci costringerà a
riflettere sul modello paranoico che stiamo
vivendo e subendo.
7 commenti:
cominciate voi politici please...
Apprezzo l'intenzione, se vuoi la provocazione o meglio ancora l'aver compreso che i problemi che la globalizzazione comporta stanno condizionando il nostro futuro in modo serio e preoccupante. Quella di Fini (Massimo Fini) è una breve sintetica cruda verità che da da pensare. dispiace che come al solito ci sia qualcuno che con infantile superficialità si abbandoni a luoghi comuni trovando soluzioni che soluzioni non sono , nascondendosi dietro il solito anonimato vigliacco se non invidioso. Affrontare i problemi legati alla globalizzazione con gli slogan non serve a nessuno se non a chi nella globalizzazione sguazza. La realtà è che l'Europa l'Occidente, gli USA sono sull'orlo del baratro. Se c'è chi non l'ha capito non vuole o non può capirlo sono affari suoi, purtroppo anche i nostri. Ma questa è la democrazia anche i coglioni votano come chi coglione non è.
da un'intervista aTony Blair...Peraltro, non possiamo neppure ignorare l’impatto della globalizzazione sulle nostre economie e sui nostri paesi. La globalizzazione è un fatto, non una scelta. Ma questo non significa che dobbiamo sposare politiche ultra-liberali o thatcheriane. La scelta è tra adagiarsi e lasciare la gente alla mercé dei potenti cambiamenti messi indotti dalla globalizzazione, come vorrebbe la destra, o aiutare e sostenere i nostri cittadini ad adattarsi ai cambiamenti e insieme a cogliere le opportunità che questi impongono...
P.S. quanto godo vedervi fare a cagnara
GIUSTO..INIZIATE VOI POLITICI...
dai commenti di anonimo e 3---d (probabilmente la stessa persona) si evince che non hanno letto il post oppure che non hanno capito quello che c'è scritto, chi l'ha scritto, ma sopratutto che c'è gente che non ha capacità o voglia di affrontare scientemente i problemi ma di accontentarsi di ripetere a pappagallo gli slogan.Morale : il futuro è più nero di quello descritto da Massimo Fini.
sparare nel mucchio non serve. nella vita di tutti i giorni come in politica ci sono persone serie e corrette e opportunisti. sono gli opportunisti che vanno smascherati. i corretti, gli onesti seguiti supportati. altrimenti sarano i furbi a vincere che troppo spesso sono quelli che fanno più comodo proprio a coloro che sparano nel mucchio. in fondo sono uguali.
Io non sparerei nel mucchio ma che i politici debbano iniziare loro a diventare più poveri questo si...iniziando dai miei...
auguroni.
auguri giancarlo.
giacomo rossi
portavoce prov LA DESTRA
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