L’Osservatorio di renato mannheimer
In palio c’è la conquista della maggioranza dell’elettorato: secondo le ultime stime, grossomodo il 53-54%
Il leader di An Fini
Le ultime dichiarazioni di Berlusconi si collocano pienamente nel quadro del conflitto in corso nel centrodestra. Che si protrae, spesso con toni furibondi, sia sul piano della polemica tra i leader, sia, specialmente, su quello dell’acquisizione di consensi popolari. In palio c’è la conquista della maggioranza dell’elettorato: secondo le ultime stime, grossomodo il 53-54%. Ove Forza Italia rappresenta oggi la forza politica di gran lunga più ampia. Ma ove, sul piano dell’elettorato potenziale (vale a dire di chi prende in considerazione un partito pur senza avere ancora deciso di votarlo) le altre componenti — specie An, il cui potenziale eguaglia quello di FI — minacciano il primato del Cavaliere.
In un quadro di grande frammentazione — e, al tempo stesso, di disorientamento — dell’elettorato del centrodestra. Infatti, solo una parte minoritaria e, ciò che più conta, in decremento (oggi è il 40%) dei votanti per l’ex Cdl dichiara di prendere in considerazione uno solo tra i partiti che costituivano l’alleanza. La maggioranza, il 60%, non è sicura della propria scelta: quasi il 10% dell’elettorato del centrodestra si dichiara addirittura indeciso tra tutti e quattro i partiti e un altro 20% afferma di prenderne in considerazione almeno tre.
È anche questa forte sovrapposizione tra le aree elettorali di riferimento e di potenzialità delle diverse forze a condurre all’accesa conflittualità di questi giorni. La supremazia dell’una o dell’altra componente dipende in buona misura dalla leadership che i vari esponenti saranno capaci di esercitare. Anche da questo punto di vista, An rappresenta un avversario temibile per il Cavaliere, che pure ha dimostrato, se ce n’era bisogno, anche in questi giorni grandi capacità di innovazione e di comunicazione. Fini ha infatti tuttora la palma del massimo livello di popolarità (assai più di Prodi e Berlusconi), gode di larghi consensi anche al di fuori dell’elettorato del suo partito e del suo stesso schieramento e, specialmente, viene considerato, tra i leader del centrodestra, il meno responsabile dell’attuale stato di crisi della coalizione.
I dati dei sondaggi suggeriscono che vincerà probabilmente la competizione chi saprà dare all’elettorato l’immagine—e il messaggio—di maggiore impegno per la unificazione (o la riunificazione) delle forze di centrodestra. Di qui anche lo «spirito unitario» espresso ieri da Berlusconi: il Cavaliere ha non a caso evocato ciò che —assieme alla semplificazione del quadro politico— gli elettori dichiarano di auspicare sopra ogni cosa.
6 commenti:
addio gianfranco sei il più democristiano della storia
anche tu giancarlo come il tuo alemanno a lecare fini....ma ti ricordi cosa ha detto del fascismo??Dov'è finita la vostra destra sociale?
Fini nei sondaggi sempre il piu amato...nella pratica mai.
Forse è bene spiegare, a chi non l'ha capito, che l'obiettivo di questo blog è cercare di aprire un dibattito anche forte ma serio e costruttivo in un momento di grande confusione e cambiamento. Dispiace leggere che invece di commentare c'è chi preferisce sfogarsi anonimamente. Un po come chi coraggiosamente combatteva il nemico mettendo le bombe dentri i cestini dell'immondizia.
Sul fatto che Fini sui sondaggi è sempre il più amato e nella pratica mai, concordo anche io...di fatti alle scorse elezioni la scritta "FINI" sul simbolo non ha portato un voto in più..anzi...
E poi con quello che ha combinato ed è successo dalle scorse elezioni ad ora...
Non vedo come ancora possiate osannarlo!!
Nerone forse non hai capito che si tratta di un sondaggio.
Appunto...
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