Un momento della manifestazione del 16 aprile a difesa del Santa Croce |
ALL’AFFERMAZIONE che si deve passare dalla contestazione al dialogo, il comitato fa presenteagli esponenti de La Tua Fano che finora «nessuno ha tentato di dare una spiegazione razionale. Siamo stati noi ad organizzare l’unico convegno serio che ha messo a confronto la massima dirigenza in materia di sanità della nostra regione (non abbiamo avuto paura di invitare sia il dottor Ruta che l’assessore Mezzolani), quale sostenitrice del modello di sanità centralizzato, con un tecnico di organizzazione sanitaria “di chiara fama” (il dottor Tiziano Carradori) sostenitore di un modello di integrazione selettiva. Noi prima di assumere una posizione ci siamo interrogati e documentati, da parte delle istituzioni invece abbiamo solo subito imposizioni politiche, tecnicamente non motivate». Il comitato ribadisce che «la soluzione di mantenere 2 ospedali per il territori di Fano e Pesaro sia senz’altro preferibile per le seguenti argomentazioni: accessibilità (la nostra popolazione è costituita per il 50% da ultra 65enni e un ospedale facilmente raggiungibile è di fondamentale importanza); ubicazione (il nuovo ospedale dovrebbe rispondere a criteri di sostenibilità ambientale, viabilità ed idoneità idro-geologica). Non ci risulta che nella sede ipotizzata (Fosso Sejore) siano state fatte valutazioni del genere ed è facile immaginare l’impatto ambientale in una zona a tutela paesaggistica; costi (investire risorse per la costruzione di un nuovo ospedale in un momento come questo e contemporaneamente fare manutenzione delle due attuali strutture inevitabilmente comporterà costi ben superiori rispetto a progetti di razionalizzazione ed unificazione mirata di alcune strutture dei due nosocomi); prospettive future (siamo proprio sicuri che un ospedale frettolosamente progettato e costruito con un numero di posti letto di molto inferiore a quelli attualmente necessari — il nuovo ospedale avrà 450 posti letto a fronte di un bisogno attuale di 800 — sarà un vantaggio per noi e per le generazioni future?; qualità dei servizi (è di fronte a tutti l’evidente degrado del S.Croce, le poche risorse attualmente disponibili vanno spese in professionalità: più medici e più infermieri qualificati nonché in possibilità per gli stessi di fare corsi di aggiornamento e stages in ospedali qualificati); vantaggi per la città di Fano (l’ospedale è un formidabile indotto per l’occupazione, per la coesione sociale e per la crescita culturale di tutti i cittadini. Attorno ad esso ruotano centinaia di persone,servizi ed imprese che la nostra città inevitabilmente andrà a perdere). Se questo è quello che vogliamo…».
.
1 commento:
Basta una semplice frase per commentare la proposta di chiudere due Ospedali per costruirne uno nuovo di sana pianta. La stessa frase usata per una "Società" nella quale ho lavorato e che è fallita con bancarotta.
--- Qui, pur di risparmiare non si bada a spese. ---
Credo che in questo caso calzi perfettamente.
Antonio.
Posta un commento