sabato 13 febbraio 2010

SANITA': Ospedali Riuniti l'operazione è “riuscita” ma il malato è grave.


D'Anna:si moltiplicano i dirigenti ma non si assume il personale, a Ruta 170.000 eurol'anno più 20% di premio.

L'Operazione Ospedali Riuniti arranca nonostante i fiumi di parole sulla tempistica e sulla bontà dell'operazione. La legge non era chiara, l'incertezze di queste settimane lo confermano. In questa situzione è caduta caduta la tegola del relativa al ricorso sugli appalti del Cup che ha bloccato il nuovo progetto.
In questo marasma una certezza: Fano rischia e rischia grosso come l'entroterra che fa riferimento alla Città della Fortuna. Rischia prima un trattamento di secondo piano rispetto al capoluogo e in prospettiva molto di più con l'Ospedale Unico.

I due direttori, quello di Fano e di Pesaro dovevano essere sostituiti da un'unico come conseguenza della legge 21. Così non è. Oggi è Carmine Ruta a coordinare i due . Così invece di esserci un unico direttore oggi sono in tre a gestire gli Ospedali di Pesaro e Fano. Quanto doveva essere semplificato si complica.

Ma qual'è la reale situazione? La nuova legge cos'ha cambiato ad esempio in positivo nella riduzione delle liste d'attesa? nel Pronto Soccorso di Fano? Per fare solo due esempi.

Niente. Le attese sono sempre lunghe e costringono gli utenti a visita a pagamento. Il Pronto Soccorso di Fano è sotto organico organico con solo 9 unità cioè un numero non proporzionato ai volumi di attività. Infatti per le attività di Pronto Soccorso è indicato un organico di 9 medici per i primi 25.000 accessi e 1 medico ogni 4.000 accessi ulteriori. Nel 2009 il Pronto Soccorso di Fano ha registrato quasi 40.000 accessi cosa che avrebbe dovuto comportare almeno 13 unità.
Visto che il Pronto Soccorso di Fano è inserito in un DEA di 1° livello comprensivo di Osservazione Temporanea e Osservazione Breve MURG la dotazione complessiva dovrebbe essere di 20 unità compreso il primario. Così non è.

La situazione è quindi al limite e se i cittadini fanno bene a lamentarsi dei disservizi che a volte accadono al Pronto Soccorso( tanto che alcune settimane orsono sono intervenute le Forze dell'ordine) devono sapere che talii disservizi, quando si verificano, non sono attribuibili al personale presente(sottoposto a turni e attività pesanti senza respiro) ma alla mancanza assunzione di medici e infermieri sufficienti a garantire un servizio e turni adeguati.

Tutto questo accade mentre il coordinatore dell'Azienda Ospedali Riuniti nonché dirigente del servizio Salute Carmine Ruta, collaboratore stretto di Mezzolani, cerca di raggiungere quegli obiettivi di risparmio, previsti dal suo contratto che gli consentirebbero di ottenere una “integrazione del 20% al suo trattamento economico” che ammonta già a 170.000 euro l'anno.
Proprio quel Ruta che insieme a Mezzolani ci viene a dire che non ci sono i soldi e quindi non si può assumere il personale necessario.

Dietro la facciata degli Ospedali-Riuniti-Ospedale Unico c'è tutto meno che un serio progetto di una Sanità moderna . E' evidente, invece, una lotta interna alla sinistra e alle lobby collegate, per la spartizione di ruoli e clientele. Se ne stanno accorgendo anche quei medici che tempo fa erano scettici, qualche marcia indietro più o meno elettoral-opportunistica si registra anche in ambito politico. Di una cosa si sono dimenticati rappresentati politici e dirigenti: dei cittadini e del loro diritto alla salute. Questo accade nelle Marche, una regione che spende oltre l'80% del proprio bilancio in Sanità.

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