Lasciamo lavorare le imprese di pesca alle vongole.
Il recente sequestro a Fano e rigetto in mare di 5 tonellate di vongole fa riemergere un vecchio problema, quello delle norme europee che il Parlamento di Bruxelles troppo spesso promulga senza tenere conto delle conseguenze alle attività che operano nel settore.
Se da una parte è giusto e auspicabile che siano posti del parametri e relativi controlli per tutelare che non si compiano abusi, dall’altra risulta assurdo quanto riportato dal Consorzio Gestionale Molluschi del Compartimento Marittimo di Pesaro (CO.GE.MO.) cioè che 5 tonnellate di vongole sono state sequestrate e rigettate in mare perché in un sacco 11 Kg. solo 1Kg e 400 grammi del pescato era sottomisura. A questo si deve aggiungere il sequestro degli attrezzi di pesca di 17 imbarcazioni aderenti al Consorzio e l’avvio di 17 procedimenti penali a carico dei comandanti delle imbarcazioni , provvedimenti che hanno portato al fermo anticipato delle attività rispetto al fermo previsto per fine luglio.
Provvedimenti francamente esagerati ma previsti dalla legge che però vanno a colpire chi , come il CO.GE.MO. ha dimostrato negli anni di sapersi autoregolamentare nella “coltivazione” delle vongole per consentire lo sviluppo del prodotto che non trova riscontro in altre realtà.
Il sequestro del prodotto e i procedimenti penali nei confronti dei comandanti, com’è accaduto di recente per poche manciate di vongole, testimoniano l’inadeguatezza di una legge che evidentemente è di difficile applicazione poiché risulta praticamente impossibile la totale mancanza nei sacchi di prodotti sottomisura.
Per questo motivo ho segnalato all’Europarlamentare PdL Roberta Angelilli l’esigenza urgente di una modifica delle norme imposte da Bruxelles che tanti problemi e danni stanno causando ad una delle attività più importanti del settore della pesca.
Giancarlo D’Anna
Consigliere regionale PdL
Il recente sequestro a Fano e rigetto in mare di 5 tonellate di vongole fa riemergere un vecchio problema, quello delle norme europee che il Parlamento di Bruxelles troppo spesso promulga senza tenere conto delle conseguenze alle attività che operano nel settore.
Se da una parte è giusto e auspicabile che siano posti del parametri e relativi controlli per tutelare che non si compiano abusi, dall’altra risulta assurdo quanto riportato dal Consorzio Gestionale Molluschi del Compartimento Marittimo di Pesaro (CO.GE.MO.) cioè che 5 tonnellate di vongole sono state sequestrate e rigettate in mare perché in un sacco 11 Kg. solo 1Kg e 400 grammi del pescato era sottomisura. A questo si deve aggiungere il sequestro degli attrezzi di pesca di 17 imbarcazioni aderenti al Consorzio e l’avvio di 17 procedimenti penali a carico dei comandanti delle imbarcazioni , provvedimenti che hanno portato al fermo anticipato delle attività rispetto al fermo previsto per fine luglio.
Provvedimenti francamente esagerati ma previsti dalla legge che però vanno a colpire chi , come il CO.GE.MO. ha dimostrato negli anni di sapersi autoregolamentare nella “coltivazione” delle vongole per consentire lo sviluppo del prodotto che non trova riscontro in altre realtà.
Il sequestro del prodotto e i procedimenti penali nei confronti dei comandanti, com’è accaduto di recente per poche manciate di vongole, testimoniano l’inadeguatezza di una legge che evidentemente è di difficile applicazione poiché risulta praticamente impossibile la totale mancanza nei sacchi di prodotti sottomisura.
Per questo motivo ho segnalato all’Europarlamentare PdL Roberta Angelilli l’esigenza urgente di una modifica delle norme imposte da Bruxelles che tanti problemi e danni stanno causando ad una delle attività più importanti del settore della pesca.
Giancarlo D’Anna
Consigliere regionale PdL
1 commento:
Io lo TROVO GIUSTISSIMO!
In materia di pesca le regole ci sono ma chi li rispetta sono pochissimi, mi spiace per i mal capitati ma si sà come funzione in questo paese "tutti fanno quello che vogliono" poi se capita di essere controllati sono mazzate!
Ricordati che il pesce e i molluschi sono in calo in tutto il mondo del 40% e senza contare le specIe in estinzione o in totale scomparsa dai ns mari prendi per esempio il CANOLICCHIO dell'adriatico è quasi scomparso, quindi le leggi vanno applicate severamente PERCHè QUELLO CHE FACCIAMO ADESSO RICADRA' COME UNA SCURE SUL DOMANI DEI NS FIGLI!
Il mio Blog http://pescatorisportiviabruzzesi.blogspot.com/ se mi vuoi rispondere!
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