mercoledì 17 giugno 2009

CONSIGLIO REGIONALE L'INTERVENTO DI D'ANNA SULLA LEGGE A TUTELA DEI CONSUMATORI




PRESIDENTE. La discussione è aperta. Ha la parola il Consigliere D’Anna.


Giancarlo D’ANNA. Che ci sia la necessità di una tutela del consumatore credo risulti evidente anche dagli ultimi episodi che si sono verificati a livello nazionale. Infatti, nonostante ci siano delle consulte e delle associazioni dei consumatori, in questi giorni è venuto fuori lo scandalo del pellet proveniente dall’ex Unione Sovietica, è stato proprio un consumatore a scoprire che c’erano dei problemi. Credo quindi che vada necessariamente rivisto anche l’atteggiamento delle associazioni dei consumatori e soprattutto che ci sia una maggiore incisività nei ruoli che dovrebbero tutelare i consumatori. Appare assurdo che quotidianamente vediamo in televisione o leggiamo sui giornali interventi di varie associazioni dei consumatori, quando poi la vicenda gravissima, come appunto quella del pellet contaminato dal Cesio, ovvero quel materiale, tristemente famoso in Italia, conseguenza del dramma di Chernobyl, è stata resa nota proprio da un consumatore. Questo la dice lunga sull’attenzione e sui controlli che ci sono. Ma di situazioni pericolose a danno dei consumatori, soprattutto in una fase di crisi economica come quella che stiamo attraversando, ce ne sono tantissime. Pensiamo ad esempio ai numerosissimi ambulanti che con delle semplici autorizzazioni molto spesso ai bordi delle strade espongono al sole per giornate intere dei prodotti conservati sott’olio, con tutto quello che ne può conseguire, considerato che prodotti di questo genere sono facilmente soggetti a problemi, il più grave dei quali è sicuramente il botulino. A fronte di tutto questo però continuiamo a vedere lungo i cigli delle strade camion che espongono prodotti a 30-32 gradi di temperatura, prodotti che non si sa bene da dove provengano e soprattutto quale tipo di controllo è stato effettuato. Ma i problemi per i consumatori non si fermano qui. Pensiamo, ad esempio, alle continue truffe perpetuate sia tramite internet che soprattutto attraverso alcune emittenti locali. Credo dunque che il fenomeno possa essere considerato gigantesco. Per non parlare delle vendita di prodotti falsi che soprattutto in questo periodo viene effettuata lungo le spiagge delle nostre città, molto spesso si tratta anche di giocattoli costruiti senza le prescrizioni dalla Comunità europea imposte a salvaguardia della salute del consumatore e nella fattispecie dei bambini. Dunque certamente una rivisitazione della legge era necessaria, ma francamente non credo che quanto viene proposto nel complesso riesca a limitare i problemi che ho elencato. Questo per due motivi, il primo riguarda la competenza, infatti alcuni aspetti che ho sottolineato sono di competenza di altri organi. Sicchè la legge potrà essere utile solo se accompagnata da una pressione continua degli organi di controllo, che quindi necessariamente dovranno fare un’opera di informazione - come ribadito anche dalla collega Ciriaci - non solo per quanto riguarda i prodotti alimentari, che se non sono controllati ovviamente sono quelli che possono causare danni maggiori – ho fatto l’esempio dei prodotti conservati esposti al sole –, ma anche su una vicenda come quella ad esempio dei marchi contraffatti, dietro i quali molto spesso si nasconde la criminalità organizzata che utilizza i proventi della vendita di tali prodotti per andare ad alimentare il mercato della droga e della prostituzione. Dietro questi episodi ci sono dunque delle situazioni ben più complicate e ben più gravi di quelle che possono essere, in modo superficiale, di competenza di una legge.Ritengo pertanto che il ruolo dell’informazione sia fondamentale, come altrettanto fondamentale è quello del controllo, per cui l’auspicio è che lo strumento della legge possa essere di ausilio, appunto, per una maggiore informazione ed un maggior controllo, ciò che fino da oggi non c’è stato. Quindi rivolgiamo un invito alla Giunta regionale affinchè faccia le dovute pressioni alla Guardia di Finanza, ai Vigili urbani, ai Carabinieri, al Nucleo Antisofisticazioni, cioè a tutti coloro che hanno un ruolo di controllo, per fare in modo che la tutela dei consumatori passi, sì, attraverso una legge, ma anche attraverso una consapevolezza diversa di ciò che accade sul nostro territorio. Altrimenti correremmo veramente il rischio di trovarci in una babele dalla quale sarà difficile venirne fuori, e lo sarà soprattutto in un momento di crisi quando al consumatore con l’acquisto di prodotti ad un prezzo inferiore non si garantisce poi la tutela alla salute. Benvengano, quindi, anche quelle proposte, fatte pure in altri momenti, verso un’attenzione maggiore a tutti i prodotti locali, e soprattutto a quelli alimentari, che riescano a dare una garanzia in più proprio perchè sul territorio il controllo e la verifica delle filiere sicuramente garantisce una tutela maggiore.

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