Da tempo l'ANED (Associazione Nazionale EmoDializzati) denuncia " carenze strutturali ,disagi, diminuzione posti letto, liste d'attesa " accompagnato da "uno svuotamento di di competenze plurispecialistiche" in diversi ospedali delle Marche iniziando dagli Ospedali di Urbino, Fano, San Benedetto del Tronto, Recanati, tanto da spingere l’ANED, (Associazione Nazionale Emodializzati con oltre 38000 soci in Italia) a chiedere all’Assessore alla Sanità Mezzolani -senza aver ottenuto risposte- e alla Direzione dell’ASUR di “smentire la notizia secondo la quale sarebbe in corso la programmazione e la realizzazione di progetti di collaborazione con il privato per la gestione assistenziale di alcuni Centri Dialisi della Regione, in particolare dell’Area Vasta 1. A tali progetti sarebbero particolarmente interessate multinazionali che operano nell’ambito della produzione e vendita di prodotti per dialisi.”
Queste denunce e preoccupazioni sono esposte ed evidenziate nell'interrogazione che segue.
INTERROGAZIONE
del
Consigliere Regionale Giancarlo D’Anna
Oggetto:
privatizzazione CAL (Centri assistenza limitata) dialisi e liste di
attesa degli ambulatori nefrologici
Il
sottoscritto Giancarlo D'Anna, Consigliere regionale delle Marche
PREMESSO
che
il Piano Socio Sanitario Regionale 2012/2014, approvato
dall’Assemblea Legislativa delle Marche con Deliberazione n°38/11,
al punto I.2.1 dal titolo “La promozione della salute e la
partecipazione del cittadino” cita:” Il presente Piano consolida
e sviluppa con nuove iniziative il lavoro impostato nel triennio
precedente relativamente agli obiettivi di miglioramento della salute
e del benessere sociale, da conseguire attraverso la qualificazione
dell’offerta dei servizi, la tutela delle fragilità, la promozione
e la sicurezza della salute, la tutela dell’ambiente;
che
il Piano Socio Sanitario suddetto al punto I.2.4 recante “La
riduzione della mobilità passiva” cita:” Il fenomeno della
mobilità sanitaria, sia all’interno sia, in particolare,
all’esterno della Regione, rappresenta un importante segnale di
allarme per il sistema sanitario, in quanto evidenzia o una
situazione di carenza dell’offerta nei confronti di particolari
bisogni espressi dai cittadini, o un ricorso improprio a forme di
assistenza non sufficientemente governate. Laddove non giustificato
da precise motivazioni di carattere clinico o organizzativo, devono
essere quindi apportati i necessari correttivi per limitare tale
fenomeno, sia con azioni di governo della domanda, sia con interventi
di razionalizzazione dell’offerta;
che
sempre
il Piano Socio Sanitario 2012-2014 al punto VIII.3.6 - La rete
nefrologica - cita:” La Regione Marche è da anni particolarmente
attenta alle problematiche dei pazienti nefropatici e dializzati.
Nella Regione Marche è presente da anni una rete nefro-dialitica
capillare, tale da evitare ai pazienti eccessivi spostamenti e disagi
(omissis).
L’impegno
è quello di perseguire gli obiettivi posti nel PSR, tra i quali
ricordiamo:
- realizzazione di una rete assistenziale nefrologica integrata, capace di dare continuità dal distretto al presidio ospedaliero, in grado di “demedicalizzare” l’assistenza al nefropatico cronico e migliorare la presa in carico complessiva;
omissis)
- monitoraggio continuo sia delle strutture che degli operatori con particolare attenzione al personale infermieristico, onde evitare, nei Centri Dialisi, un turn-over che non tenga conto dell’assoluta esigenza di peculiare specializzazione;
- coinvolgimento delle Associazioni rappresentative degli emodializzati nelle decisioni inerenti le attività dei centri, la loro predisposizione, ristrutturazione e riconversione;
che
la
Legge Regionale 30 dicembre 1989 n. 33
recante “Organizzazione e disciplina delle strutture
Nefro-Dialitiche nella Regione Marche” ha disciplinato
l’istituzione ed il funzionamento delle unità operative dell'area
di nefrologia.
CONSIDERATO
che
i
cittadini residenti nelle Marche sottoposti a dialisi sono circa 1300
di cui circa 1000 trattati in emodialisi presso strutture esterne e
circa 300 trattati in peritonale a domicilio;
che
la
rete nefro-dialitica della Regione Marche, considerata una delle
migliori a livello nazionale, è costituita quasi esclusivamente da
centri pubblici ed, in particolare, da 20 Centri Dialisi pubblici (15
centri dialisi ospedalieri e 5 CAL/CAD) ed 1 centro privato ubicato
a Falconara M.ma (dati ricavati dal Piano Socio Sanitario regionale
2012/2014);
che
l’ANED,
Associazione Nazionale Emodializzati con oltre 38000 soci in Italia,
ha chiesto all’Assessore alla Sanità Mezzolani e alla Direzione
dell’ASUR di smentire la notizia secondo la quale sarebbe in corso
la programmazione e la realizzazione di progetti di collaborazione
con il privato per la gestione assistenziale di alcuni Centri Dialisi
della Regione, in particolare dell’Area Vasta 1. A tali progetti
sarebbero particolarmente interessate multinazionali che operano
nell’ambito della produzione e vendita di prodotti per dialisi.
CONSIDERATO
INOLTRE
che
per
presunti obiettivi di risparmio, si sta assistendo al progressivo
svuotamento delle competenze plurispecialistiche della maggior parte
degli ospedali delle Marche (Urbino, Fano, San Benedetto del Tronto,
Recanati, ecc), funzioni indispensabili a preservare la salute di
tutti i pazienti, in particolare di quelli più fragili come i
nefropatici;
che
si sta assistendo ad un progressivo degrado della rete assistenziale
nefro-dialitica regionale a causa di carenze strutturali, mancanza di
manutenzioni e tagli del personale. In particolare per quanto
riguarda quest’ultimo aspetto si rammenta che il personale medico e
soprattutto quello infermieristico addetto ai suddetti centri
necessita di un alto grado di specializzazione in considerazione
della tipologia delle patologie affrontate e dei relativi protocolli
di intervento;
che
sono state segnalate all’ANED lunghe liste di attesa, a volte oltre
un anno, per accedere a visite nefrologiche presso alcune strutture
sanitarie marchigiane. Queste disfunzioni del sistema sanitario sono
ancora più gravi nel caso di malattie dove la componente di medicina
preventiva ha un’importanza fondamentale per ridurre o rallentare
la cronicizzazione di gravi patologie che causano, oltre a sofferenze
umane e sociali, anche un aggravio dei costi assistenziali;
che
sempre secondo dati forniti dall’ANED, a causa di posti tecnici non
utilizzati per mancanza di personale infermieristico specializzato,
alcuni pazienti non sono stati trattati presso il proprio centro di
riferimento e sono stati costretti per dializzare a migrare in
località distanti dalla propria residenza. Tale situazione, oltre a
causare un enorme disagio a pazienti costretti a sottoporsi a
trattamenti almeno 3 volte a settimana, costituisce un ingente
aggravio dei costi per il servizio sanitario che deve farsi carico
anche del trasporto. Aggravio ancora più pesante quando il paziente
viene dirottato presso strutture private convenzionate, come
segnalato dall’ANED;
che,
a fronte delle problematiche sopra descritte e nonostante le
previsioni di un possibile aumento delle patologie nefrologiche
soprattutto a causa dell’allungamento dell’aspettativa di vita
della popolazione, il progetto del Nuovo Ospedale INRCA Ancona Sud
prevede addirittura una diminuzione dei posti letto per dialisi che
passeranno dagli attuali 16 + 1 (per urgenze) a 14.
INTERROGA
il
Presidente della Giunta per conoscere
- per quale motivo non è stata ancora data risposta alle domande dell’ANED in merito a presunte attività di programmazione e realizzazione di progetti di collaborazione con il privato per la gestione assistenziale di alcuni Centri Dialisi della Regione;
- quali interventi la Giunta intende mettere in atto per porre rimedio al progressivo degrado della rete assistenziale nefro-dialitica regionale causato da carenze strutturali, mancanza di manutenzioni e tagli del personale;
- quali interventi la Giunta intende intraprendere per ovviare ai gravi disagi causati dalle lunghe liste di attesa segnalate dall’ANED per accedere a visite nefrologiche presso alcune strutture sanitarie marchigiane;
- se la Giunta intende intervenire per chiedere la modifica del progetto del Nuovo Ospedale INRCA Ancona Sud al fine di evitare la prevista diminuzione dei posti letto per dialisi.
Si
richiede risposta orale
Ancona,
lì 02.01.2013
Giancarlo D’Anna
Nessun commento:
Posta un commento