INTERROGAZIONE
del
Consigliere Regionale Giancarlo D’Anna
Oggetto:
situazione Fiume Metauro
Il
sottoscritto Giancarlo D'Anna, Consigliere regionale e Vice
Presidente Commissione Sanità delle Marche
PREMESSO
che
il fiume
Metauro ha un percorso di circa Km 121 e
un’estensione del bacino imbrifero di Kmq 1.325, il più vasto
delle Marche;
che
nell’ambito del suo bacino sono presenti 3 invasi: diga del Furlo
(fiume Candigliano), diga di S.Lazzaro (fiume Metauro) e diga di
Tavernelle (fiume Metauro);
che il suo corso ha un regime torrentizio di tipo appenninico
che risente delle piogge stagionali e che, grazie agli apporti degli
affluenti Burano e Candigliano (compresi i loro bacini) , la sua
portata massima teorica in prossimità della foce è di 2.063 mc/sec.
CONSIDERATO
che
ormai da tempo si evidenziano gravi stati di
inquinamento del fiume Metauro, in particolare nei tratti in
prossimità di Urbania e Fermignano. Infatti, con sempre maggiore
frequenza ed in particolare nei mesi estivi quando la portata del
fiume si riduce, vengono segnalati fenomeni di intorbidamento delle
acque, presenza di schiume, esalazioni maleodoranti e morie della
fauna ittica e anfibia ormai pressoché scomparsa (ultimo grave
episodio in ordine di tempo l’8 agosto 2012
a valle del depuratore in località Isola di Urbania);
che
la responsabilità dello stato di degrado del corso
d’acqua è senza meno attribuibile al malfunzionamento e in alcuni
casi alla totale assenza di depuratori per le acque reflue fognarie
che riversano il loro carico inquinante nel fiume;
che
in particolare insistono sul tratto di fiume
maggiormente inquinato gli scarichi dei seguenti impianti di
depurazione, quasi tutti gestiti da Marche Multiservizi SPA con sede
a Pesaro in via dei Canonici 144: depuratore di Lamoli, depuratore di
Borgopace, depuratore di Mercatello sul Metauro, depuratore di
S’Angelo in Vado, depuratore di Peglio, depuratore di Urbania loc.
Isola, depuratore di Urbania Mattatoio Comunale, depuratore di
Fermignano, depuratore di Cagli (fiume Burano);
che
a seguito di una serie di prelievi delle acque a valle
degli impianti sopraelencati e successive analisi effettuate da
tecnici appartenenti al Gruppo Progetto Acqua di Urbania con
strumentazioni professionali, sono state rilevate percentuali di
inquinanti oltre i limiti fissati dalla vigente normativa, in
particolare per quanto riguarda l’ammoniaca oggetto di numerosi
superamenti della soglia limite;
che
la situazione peggiore è stata riscontrata tra S.
Angelo in Vado, Urbania e Fermignano dove , in particolare a valle
degli impianti di depurazione, gli ittiologi dell’ARPAM hanno
riscontrato la quasi totale mancanza di fauna ittica e anfibia nel
fiume. Come è noto la presenza di pesci e anfibi è uno degli
indicatori biologici fondamentali per determinare lo stato di salute
di un corso d’acqua e questo rende ancora più allarmante la
situazione del fiume Metauro;
che
molti
degli impianti di trattamento delle acque reflue fognarie suddetti
sono obsoleti e superati rispetto alle nuove tecnologie. In
particolare i depuratori a servizio dei piccoli centri, proprio dove
il fiume è più pulito in quanto più prossimo alle sorgenti, non
sono dotati della sezione di trattamento dell’azoto e pertanto
sono altamente inquinanti. Inoltre la scarsa manutenzione degli
impianti stessi (in particolare per quanto attiene la gestione dei
fanghi di depurazione che, se non
estratti dai depuratori come prevede la buona gestione degli stessi e
se sottoposti all’azione di dilavamento delle acque piovane,
possono essere un’ulteriore causa di dispersione di inquinanti nel
fiume) aggrava ulteriormente una situazione già allarmante.
CONSIDERATO
INOLTRE
che
nella
stessa area esiste un’ampia serie di depuratori fermi
o inattivi (ad esempio a Muraglione di Urbania, in zona Ind.le di
Urbania, in frazione di Peglio S.Giovanni, a Petra) e che molte
frazioni o aree di paesi non sono per nulla collegate alla rete
fognaria e pertanto i reflui confluiscono direttamente nel fiume
senza subire trattamenti di depurazione il cui canone viene comunque
addebitato in bolletta agli utenti;
che nel bacino del fiume Metauro e Burano sono presenti alcuni
impianti di potabilizzazione delle acque, come ad esempio quello
ubicato a circa 3 Km a valle del depuratore di Cagli a servizio anche
delle città di Urbino e Urbania e quello di San Silvestro di
Fermignano a servizio di quest’ultima cittadina e situato 7 Km a
Valle del depuratore di Urbania, uno degli risultato tra i più
inquinanti. Il grave stato di inquinamento dei corsi d’acqua
suddetti potrebbe pregiudicare la qualità delle acque destinate al
consumo umano trattate nei predetti impianti che per raggiungere gli
standard di potabilità si vedono costretti ad aumentare i livelli di
utilizzo di sostanze chimiche (ad esempio cloro).
INTERROGA
Il
Presidente della Giunta per conoscere:
se
quanto esposto ed enunciato dall’associazione Gruppo Progetto
Acqua di Urbania risponde a verità.
Nel
caso di risposta affermativa quali provvedimenti si intendono
adottare vista la gravità della situazione denunciata.