SCOPERTA
NUOVA FAMIGLIA DI MOLECOLE ANTITUMORALI:
LA
V COMMISSIONE SALUTE INCONTRA L'EQUIPE DELL'UNIVERSITA' DI URBINO
IMPEGNATA NELLA RICERCA
Lo
studio è nella fase pre-clinica, ottenuto il brevetto italiano ed
europeo. La gratitudine della Commissione e l'impegno a sostenere il
percorso scientifico
“Ci
impegneremo per concorrere al reperimento delle risorse necessarie
per proseguire il percorso di ricerca. Per noi il vostro lavoro è
prezioso, vi siamo grati per gli obiettivi che avete raggiunto fino a
questo momento e per l'impegno e la dedizione che mettete nel vostro
progetto”. Con queste parole il Presidente della V Commissione
Salute Francesco Comi ha salutato la delegazione di studiosi
dell'Università di Urbino che ha presentato questa mattina la
ricerca su una famiglia di nuove molecole anti-tumorali. Al centro
della scoperta, portata avanti dai professori Mirco Fanelli
(Dipartimento di Scienze Biomolecolari) e Vieri Fusi (Dipartimento di
Scienze di Base e Fondamenti), una serie di prodotti di sintesi
derivata da composti naturali. Il gruppo di ricerca, diretto dai due
studiosi e composto da docenti e ricercatori, ha identificato e
sviluppato una classe di molecole capace di indurre “una spiccata
attività biologica nei confronti delle cellule tumorali”. Questa
classe di composti, individuata nel 2008, è oggetto di brevetto, già
rilasciato in Italia e in Europa lo scorso anno e in attesa di
rilascio negli Stati Uniti, e i risultati degli esperimenti pilota su
modelli animali (in fase di pubblicazione) “hanno dimostrato
l'assenza di tossicità e la possibilità di ridurre la massa
tumorale” - spiegano i ricercatori. Dopo aver superato le prime due
fasi di ricerca, rappresentate dallo sviluppo di nuove molecole e
dagli studi molecolari in
vitro,
oggi l'equipe è all'inizio della fase pre-clinica, ovvero sta
verificando l'efficacia delle molecole su modelli tumorali animali.
“Fino ad ora è stato svolto un ottimo lavoro – ha commentato il
Vicepresidente della Commissione Giancarlo D'Anna – Per evitare
che questi risultati non definitivi possano dar vita a false
illusioni, è ancora più importante procedere con la ricerca e
verificare se questi primi positivi dati possono incidere nella
scoperta di nuovi farmaci efficaci”. Nel corso dell'incontro, oltre
ai due autori della scoperta Fanelli e Fusi, sono intervenuti anche
il professor Giorgio Calcagnini, delegato del Rettore per il
trasferimento della conoscenza, e la dottoressa Francesca Martinuzzi
del Servizio Ricerca e relazioni internazionali (UniUrb).
2 commenti:
qualcuno ha verificato che siano stati rilasciati dei fondi per questa ricerca
facile promettere..meno facile agire...
ho verificato e in effetti non è stato rilasciato nessun fondo nonostante l'impegno a reperire tali fondi. L'ho fatto presente sia la Presidente Comi come all'Assessore Mezzolani martedì in consiglio regionale
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