“Programmi
condivisi e unità per il bene della città!”Ancora
una volta le parole d'ordine sono le stesse nel momento in cui si
avvicinano le elezioni. Se poi andiamo a vedere i programmi
elettorali,che le varie coalizioni hanno presentato nel corso dei
decenni, cosa è stato fatto rispetto a quanto annunciato ,promesso e
condiviso? Non ci vuole molto a capire che troppo spesso i “programmi
“sono fatti ad uso e consumo delle campagne elettorali e sia chi
amministra come chi è all'opposizione nel momento in cui deve
rimanere coerente al programma sottoscritto ha quantomeno “un vuoto
di memoria”.
Un
capitolo a parte merita chi ha la presunzione di “risolvere” i
problemi dell'economia globale e la crisi internazionale da Fano o
quanti continuano a sostenere che i problemi si risolveranno
“intercettando” risorse dalla Comunità Europea senza indicare
per cosa e come, visto che è necessario prima di tutto partecipare a
bandi che sono molto precisi , specifici e che il finanziamento non è
garantito .
Sentir
parlare di unità poi, specie in questa fase storica stride
con la cronaca politica quotidiana.. Per carità,a volte, non ci si
guarda in faccia nemmeno tra parenti figuriamoci nei partiti o nelle
coalizioni dove tutti vogliono “comandare” e dove i colpi alla
schiena sono all'ordine del giorno,e della notte.
Unità
dunque? Se va bene solo di facciata per cercare di avere i numeri per
vincere, poi si vedrà, come si è già visto nel corso degli anni.
Nel mezzo di tutto questa baraonda i cittadini, quelli per “il
bene dei quali” ci si propone. Loro, i cittadini, i problemi
come “i programmi elettorali” e le soluzioni li hanno bene i
testa. Sono le cose che non vanno, quelle del quotidiano quelle che
li fanno imbestialire quando escono di casa. In molti casi
problemi“cronici” perché trascurati, sottovalutati o perché non
c'è stata capacità o volontà di risolverli anche nei periodi di
vacche grasse .Basterebbe rileggere i giornali degli scorsi anni o
decenni per ritrovare problematiche piccole e grandi irrisolte.
Allora
cosa fare? Prendere atto della situazione, abbandonare posizioni
da ultras di parte e è perché no se necessario fare mea culpa e
individuare, visto che bene o male a Fano ci conosciamo tutti, quanti
hanno realmente a cuore il presente e il futuro della città,
rompere schemi e superare quelle barricate che fino ad oggi
non sono state utili alla soluzione dei problemi . Una sfida non
facile ma una delle poche strade percorribili nonostante la diffusa
sfiducia in tutto e tutti .Chiarezza,buonsenso, competenza e
collaborazione ,anche dei cittadini , non faranno male alla nostra
città.
Giancarlo
D'Anna
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