venerdì 4 ottobre 2013

Fano “Programmi condivisi e unità per il bene della città!”

Programmi condivisi e unità per il bene della città!”Ancora una volta le parole d'ordine sono le stesse nel momento in cui si avvicinano le elezioni. Se poi andiamo a vedere i programmi elettorali,che le varie coalizioni hanno presentato nel corso dei decenni, cosa è stato fatto rispetto a quanto annunciato ,promesso e condiviso? Non ci vuole molto a capire che troppo spesso i “programmi “sono fatti ad uso e consumo delle campagne elettorali e sia chi amministra come chi è all'opposizione nel momento in cui deve rimanere coerente al programma sottoscritto ha quantomeno “un vuoto di memoria”.
Un capitolo a parte merita chi ha la presunzione di “risolvere” i problemi dell'economia globale e la crisi internazionale da Fano o quanti continuano a sostenere che i problemi si risolveranno “intercettando” risorse dalla Comunità Europea senza indicare per cosa e come, visto che è necessario prima di tutto partecipare a bandi che sono molto precisi , specifici e che il finanziamento non è garantito .
Sentir parlare di unità poi, specie in questa fase storica stride con la cronaca politica quotidiana.. Per carità,a volte, non ci si guarda in faccia nemmeno tra parenti figuriamoci nei partiti o nelle coalizioni dove tutti vogliono “comandare” e dove i colpi alla schiena sono all'ordine del giorno,e della notte.
Unità dunque? Se va bene solo di facciata per cercare di avere i numeri per vincere, poi si vedrà, come si è già visto nel corso degli anni. Nel mezzo di tutto questa baraonda i cittadini, quelli per “il bene dei quali” ci si propone. Loro, i cittadini, i problemi come “i programmi elettorali” e le soluzioni li hanno bene i testa. Sono le cose che non vanno, quelle del quotidiano quelle che li fanno imbestialire quando escono di casa. In molti casi problemi“cronici” perché trascurati, sottovalutati o perché non c'è stata capacità o volontà di risolverli anche nei periodi di vacche grasse .Basterebbe rileggere i giornali degli scorsi anni o decenni per ritrovare problematiche piccole e grandi irrisolte.
Allora cosa fare? Prendere atto della situazione, abbandonare posizioni da ultras di parte e è perché no se necessario fare mea culpa e individuare, visto che bene o male a Fano ci conosciamo tutti, quanti hanno realmente a cuore il presente e il futuro della città, rompere schemi e superare quelle barricate che fino ad oggi non sono state utili alla soluzione dei problemi . Una sfida non facile ma una delle poche strade percorribili nonostante la diffusa sfiducia in tutto e tutti .Chiarezza,buonsenso, competenza e collaborazione ,anche dei cittadini , non faranno male alla nostra città.




Giancarlo D'Anna

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