IL RISCHIO IDROGEOLOGICO SI TRASFORMA IN TRAGEDIA.
Non sono mancati negli anni gli appelli, le denunce da parte di professionisti del settore, quelli di associazioni come Legambiente o dipartimenti, come quello della Protezione Civile sul rischio idrogeologico nelle Marche.
Lo scorso anno, presentai un'interrogazione proprio sulla base di un'indagine dettagliata che identificava nell'82% dei comuni delle Marche abitazioni soggette a rischio idrogeologico e oltre il 70% presenta nelle stesse aree, fabbricati industriali con rischio in caso di allagamenti di sversamento di prodotti inquinanti. Evidenziai che solo il 9% dei comuni aveva avviato interventi di delocalizzazione di abitazioni nelle aree a rischio e che oltre il 70% dei comuni non svolge una mitigazione del rischi stesso. Tra questi, il 58 per cento delle amministrazioni non fa praticamente nulla per ridurre il rischio idrogeologico; che tale ricerca evidenzia una situazione pericolosa per cose, persone, ambiente e occupazione”. Alla luce di queste premesse presentai l'interrogazione al presidente della regione per “conoscere quali fattive iniziative e provvedimenti intendesse adottare per ridurre ed eliminare i rischi evidenziati dall’indagine Legambiente – dipartimento Protezione civile”.A quella interrogazione non c'è mai stata risposta. Oggi la risposta arriva nella sua tragica realtà. Ancora drammi, ancora danni a cose e persone. Si inizi una volta per tutte un percorso di messa in sicurezza delle zone esposte a maggior rischio.
Giancarlo D'Anna
Consigliere regionale Marche
Nessun commento:
Posta un commento