venerdì 29 maggio 2009
GIANNI ALEMANNO A FANO IL 2 GIUGNO ORE 20.15
mercoledì 27 maggio 2009
Il sottosegretario al Commercio Estero Adolfo Urso a Fano incontra le imprese.
Giovedì 28 maggio 2009 alle ore 18.00 presso il Consorzio Navale Marchigiano a Marina dei Cesari in Viale Mediterraneo 24 il Sottosegretario al Commercio Estero incontra rappresentati delle imprese del nostro territorio.
L’incontro, organizzato dal Consigliere regionale Giancarlo D’Anna, riguarderà la crisi che atraversa il settore della Nautica .
Per il Sottosegretario che di recente ha inaugurato il salone Nautico di Miami, “La nautica è il fiore all’occhiello del Made in Italy soprattutto nel mercato americano dove le nostre esportazioni complessive rappresentano una quota del 32%, di fatto il primo mercato extra UE. Stiamo monitorando con attenzione la situazione delle piccole imbarcazioni che stanno soffrendo per la crisi internazionale molto più del mercato dei megayacht di cui siamo leader mondiali”.
Gli impegni del Governo –prosegue D’Anna , ricordando le parole di Urso- non si fermano al monitoraggio c’è infatti la volontà a “ sostenere un settore di vitale importanza per la nostra economia e per l’immagine dell’Italia, anche attraverso un’azione di sistema che porterà la nautica italiana fino all’Expo di Shanghai del
E’ un primo incontro-conclude D’Anna- con una realtà del nostro territorio, l’obiettivo e quello di un appuntamento successivo col Sottosegretario con altre imprese di altri settori che meritano anch’esse le dovute attenzioni.
lunedì 25 maggio 2009
ANGELILLI, LA MILITANZA IN EUROPA
nella foto da sinistra Cucuzza, Pierpaoli, Angelilli, Bianco e Manocchi
giovedì 21 maggio 2009
L'EUROPARLAMENTARE ROBERTA ANGELILLI A FANO INVITATA DA D'ANNA
domenica 17 maggio 2009
SANITA' E CEMENTO. I RETROSCENA DELLA POLITICA SANITARIA NELLE MARCHE
Quella delibera è vaga, troppo vaga, talmente vaga che mentre parla di costituzione di “Ospedali riuniti Marche Nord”, pensa e permette di agire in direzione dell’Ospedale Unico vero obiettivo delle strategie del centrosinistra al quale si affianca qualche doppio giochista. Alcune cose non scritte nella Proposta di legge si trovano però nella premessa, che pochi hanno letto o evitato di leggere, dove si scrive di “Obiettivo finale del piano Sanitario è l’avvio di uno studio di fattibilità per la localizzazione di un nuovo ospedale di riferimento quale punto di eccellenza dell’area nord regionale”.
Gli interessi sono enormi e riguardano tutto meno che la tutela della salute dei cittadini. Dopo i 120 miliardi spesi nell’Ospedale di Pesaro dal 1998 ad oggi si sono forse ridotte le liste d’attesa. La risposta è no! E dopo aver speso ed atteso un decennio per fare entrare in funzione il nuovo Pronto Soccorso e rianimazione adesso c’è chi vorrebbe costruire un nuovo Ospedale. Stessa cosa con l’Ospedale Santa Croce di Fano, miliardi spesi per nuovi padiglioni, sei camere operatorie mai entrate in funzione e si vorrebbe puntare su una nuova struttura! E’ un insulto a quanti in questi anni hanno pagato le tasse per consentire ad una certa politica legata al mondo degli affari di spendere denaro pubblico senza che problemi come le liste d’attesa fossero risolti. L’assessore Mezzolani ad una mia interrogazione sulle liste d’attesa dichiarò che in alcuni casi queste potevano essere “create ad arte”, non ha specificato da chi. In realtà la presenza di liste d’attesa non è solo a vantaggio del professionista privato al quale si rivolge il cittadino ma anche della Sanità regionale che in questo modo riduce i costi. Come al solito chi ne paga le conseguenze è il cittadino.
In questo contesto la vicenda Ospedale Unico-Ospedali riuniti Pesaro Fano continua ad essere poco chiara nei documenti ma certa negli intenti. Alcuni giorni orsono a margine di un incontro pubblico ho scambiato alcune battute con un alto esponente del centrosinistra. “D’Anna- ha esordito- sull’Ospedale Unico ti sbagli ormai non ci sono alternative chi rimane fuori verrà penalizzato”. Ho risposto perché non avete il coraggio di dirlo chiaramente ai cittadini ? Dite che questo e il vero obiettivo in modo chiaro specificate aspetti positivi e negativi. Apriamo un dibattito serio e chiaro sul futuro della Sanità”. Non è così, non può essere così perché gli interessi sono altri, o per meglio dire molteplici. E’ evidente che non essendoci risorse economiche il denaro per una nuova struttura non
può che venire dalla vendita del patrimonio immobiliare delle Asur coinvolte in altre parole dalla vendita del Santa Croce e del San Salvatore, zone altamente richieste dal mercato immobiliare. Gli addetti ai lavori lo sanno, i cittadini iniziano a capirlo. Alla gente interessano professionalità e tempestività e queste si possono ottenere senza costruire una nuova struttura ma mettendo in condizione le strutture esistenti di operare al meglio con personale qualificato e strumenti adeguati. Il resto è solo business sulle spalle dei cittadini preoccupati della loro salute. Il giro di boa saranno le elezioni regionali del prossimo anno se il centrosinistra sarà riconfermato dagli Ospedali Riuniti si passerà all’Ospedale unico, come si è fatto sfuggire pubblicamente il presidente della commissione regionale Lucchetti durante un’audizione sulla Sanità a Pesaro. Ma sulla proposta di legge per la costituzione degli Ospedali Riuniti sarà battaglia in consiglio regionale. In quella sede presenteremo emendamenti che chiariscano una volta per tutte che un conto è l’integrazione funzionale tra ospedali tutt’altra cosa è un ospedale Unico che affosserebbe Fano e l’entroterra.
Giancarlo D’Anna
Consigliere Regionale PdL
sabato 16 maggio 2009
Sopra La Banca Il Bancario Campa Sotto La Banca Il Cliente Crepa
Autore: Gianluigi De Marchi
Prezzo: € 10,00
Perché oggi le banche sono quasi tutte in difficoltà?Perché hanno bisogno della garanzia statale? Perché le loro obbligazioni sono crollate a prezzi da figurine Panini?Tutto ha origine alla fine del secolo scorso con l’introduzione del “budget”, uno strumento di pianificazione aziendale utilizzato per aumentare i loro profitti, coinvolgendo con gratificazioni economiche tutto il personale: dai dirigenti ai semplici impiegati.Così, messi al bando gli scrupoli, a ignari clienti sono state vendute obbligazioni argentine, titoli Parmalat e Cirio, oppure finte assicurazioni che non assicurano, fino ai famigerati derivati, ai prodotti finanziari della Lehman Brothers e delle banche islandesi.L’autore, ex bancario ed ex assicuratore, svela come si costruisce un castello di carte finanziario e come, nel giro di una decina d’anni, si trasformi in fumo. Ma, soprattutto, insegna a difenderci dalla voracità delle banche e, se siamo caduti nelle loro trappole, a recuperare i nostri soldi.
mercoledì 13 maggio 2009
REGIONE, CONTINUANO GLI SPRECHI, D'ANNA DENUNCIA.
Il sottoscritto Giancarlo D’Anna consigliere regionale PdL
PREMESSO
CHE con decreto n.60 dl 18.3.2009 veniva conferito l’incarico di portavoce del Presidente della Giunta Regionale ad una redattrice dell’Ufficio Stampa della Giunta pensionata nel Febbraio 2009;
CHE l’incarico è stato conferito mediante “l’instaurazione di un rapporto di lavoro di natura dipendente” (art.2);
CHE il trattamento retributivo spettante è quello previsto dal contratto collettivo di natura giornalistica (CCNL) per il capo-redattore comprensivo di 13° mensilità, indennità redazionale,scatti di anzianità, futuri aumenti contrattuali.
CHE a favore della portavoce è previsto il trattamento previdenziale presso l’INPGI (ART.5) con apposita assicurazione IVS (invalidità, vecchiaia e superstiti), a tutti gli effetti sembrerebbe un rapporto di lavoro dipendente ma a differenza dei dipendenti “normali” la portavoce:
non è tenuta all’osservanza dell’orario di lavoro;
le è riconosciuta una indennità forfetaria di 1.000 euro per compensare il lavoro straordinario,festivo e notturno;
CHE pur essendo la figura del portavoce prevista dalla legge 150/2000 l’incarico in questione appare inopportuno in quanto la persona in questione prima è andata in pensione e poi è stata di nuovo assunta;
CHE quest’incarico crea enormi differenze di trattamento tra la portavoce e i giornalisti dell’Ufficio Stampa ;
CHE le professionalità esistenti nella struttura sarebbero e sono in grado di ricoprire l’incarico di portavoce senza tra l’altro costi aggiuntivi notevoli proprio in un momento in cui si esorta al risparmio e alla riduzione dei costi:
TUTTO CIO’ PREMESSO INTERROGA IL PRESIDENTE DELLA GIUNTA PER CONOSCERE
Se non ritiene inopportuno spendere cifre considerevoli, 58.730 solo per il 2009 per un incarico che poteva essere affidato a figure professionali già a disposizione della Giunta;
Se non ritiene “umiliante” negare al personale esistente nella struttura, l’opportunità di rivestire un ruolo resosi vacante;
Se non ritiene già esagerato il budget a disposizione per la comunicazione della Giunta che troppo spesso supera i confini della comunicazione per trasformarsi in propaganda di parte a spese dei cittadini;
Se non sarebbe stato opportuno nel caso in cui ci fosse stato bisogno di personale extra valutare la possibilità di assumere professionisti in attività piuttosto che una pensionata.
Giancarlo D’Anna
lunedì 11 maggio 2009
NUOVA ITALIA FANO PRESENTA:"NON SOLO CALCIO"
L'ASSOCIAZIONE NUOVA ITALIA-FANO ORGANIZZA IL TERZO INCONTRO DAL TITOLO:
Interverranno:
Giancarlo D’Anna Consigliere Regionale
Antognozzi Simone Assessore allo sport del Comune di Fano
Dott. Cocciaro Giuseppe Consigliere Nazionale della F.G.I.
Dott. Sammy Marcantognini Psicologo dello sport specializzato nell’età evolutiva
Dott. Balducci Francesco Presidente provinciale F.I.G.C.
Andrea Guidi Dirigente allenatore Virtus VolleyFano
Tinti Graziano Dirigente Fano Baseball 94
Furiassi Rodolfo Allenatore Federale F.I.B.S. Nazionale Cadetti
Diego Signoretto allenatore UFFA (Ultimate Frisbee Association Fano)
Maurizio Longhi delegato regionale della Federazione Italiana Rugby
Moderatore: Dott. Andrea Montalbini Vice Presidente Nuova Italia Fano
La Birmania sta uccidendo Aung San Suu Kyi.
Mentre la sfida di Aung San Suu Kyi sfiora il temuto epilogo il mondo assiste apatico e impotente. Mentre da Rangoon l'opposizione sfida la repressione per lanciare l'allarme sulle sue condizioni la comunità internazionale resta lontana, distaccata. Dal Palazzo di Vetro dell'Onu neppure un fiato. Da Washington non un parola. Da Bruxelles solo desolante silenzio. Ibrahim Gambari, l'inviato dell'Onu per la Birmania, brilla per la sua latitanza. Piero Fassino inviato speciale dell'Unione Europea per la Birmania si consuma in un flatus vocis «Si liberi Aung San Suu Kyi dagli arresti domiciliari a cui è costretta da troppi anni, le si consentano cure adeguate». Di azioni concrete e interventi urgenti manco l'ombra. Per non parlare della consueta, complice copertura offerta dal grande protettore cinese in cambio dei diritti di perenne e illimitata prelazione su gas, tek, rubini e ogni altra ricchezza birmana.
Dopo 19 anni di battaglie e 13 di arresti domiciliari la sepolta viva di Rangoon ci sta lasciando. Prostrata dall'isolamento, indebolita dalla detenzione in una fatiscente e umida casa prigione San Suu Kyi si spegne poco a poco. Un anno fa il tifone che seminò morte e distruzione in tutto il paese, scoperchiò e lascio senza elettricità anche quel suo cottage cadente aggrappato alle rive del lago Inya Lake. Un anno dopo la residenza prigione circondata da barricate e posti di blocco è ancora così. Giorno dopo giorno quel reclusorio malsano divora la fibra della 63enne prigioniera, piega il suo corpo, mina un fisico esile e minuto, già provato dallo sciopero della fame di un anno fa. Il regime non attende altro. Da 19 anni l'immagine muta di Aung Aan Suu Kyi basta a gettare nel panico Than Shaw e i suoi generali, a preoccuparli più delle rivolte dei monaci, più delle insurrezioni armate, più dei petulanti richiami al rispetto dei diritti umani dell'Onu e delle altre organizzazioni internazionali. Senza l'impiccio di quel Nobel prigioniero le rivolte sarebbero state schiacciate nel sangue, le proteste spente nel silenzio, i richiami dell'opinione pubblica internazionale ignorati e presto dimenticati. Da 19 anni quel volto e quel sorriso silenziosi sono invece la prova più eloquente della barbarie di un regime perpetuatosi attraverso massacri, persecuzioni di dissidenti e minoranze, partecipazione attiva al narco traffico e ai suoi dividendi. Senza più lei, senza quella eroina della non violenza segregata con la forza delle armi anche le più imponenti rivolte, le più irriverenti proteste sarebbero sussulti inerti, urla afone, lacrime nella pioggia. Senza quella prigioniera silenziosa capace di ridestare un mondo apatico le stragi dell'agosto 88, la ribellione dei monaci del settembre 2007, le atrocità di in regime pronto dopo il tifone dello scorso anno a lasciar morire la propria gente senza soccorsi sarebbero bagatelle senza storia. Senza Aung San Suu Kyi la Birmania sarebbe un buco nero del pianeta, un orrore invisibile e dimenticato, una serra della tirannia abbandonata ai suoi zelanti giardinieri. Se di tanto in tanto ce ne ricordiamo, se ogni tanto alziamo gli occhi distratti e spargiamo due parole d'indignazione è soltanto grazie a lei, a quel fantasma di donna imprigionata per aver inseguito un sogno di libertà. Che il regime voglia liberarsene è comprensibile. Che il mondo lo lasci fare, che nessuno da Washington a Londra, da Roma a Parigi muova un dito non è solo avvilente, ma vergognoso. Contrapponendo legalità e non-violenza a un regime icona di ogni prevaricazione e brutalità San Suu Kyi non sperava in una vittoria facile o veloce. Grazie al proprio sacrificio, grazie alle proprie privazioni sperava di trasmettere al proprio popolo quegli ideali di civiltà appresi da ragazzina nelle scuole e nei college inglesi. Diffondendo quegli ideali sperava di diffondere l'antidoto alla tirannia. Sacrificandosi sperava di richiamare l'attenzione del mondo sulla sua patria disgraziata. S'illudeva. Dopo averla ammirata nell'indifferenza per 19 lunghi anni il mondo "libero" la guarda consumarsi, prepara l'ultimo addio a quell'icona morente di libertà simbolo, oggi, della nostra avvilente, indecente, impotenza.
venerdì 8 maggio 2009
REGIONE MARCHE,IL GRUPPO PDL PER I GIOVANI IMPRENDITORI AGRICOLI.
giovedì 7 maggio 2009
REGIONE, I LAVORI DELLA TERZA COMMISSIONE.
mercoledì 6 maggio 2009
LA MELONI AD ANCONA ENTUSIASMA.
''''I giovani non chiedono di potersi drogare, ma una societa'' in cui intervenga la rivoluzione del merito, ovvero l''esatto contrario del ''68''''. E'' un passaggio dell''intervento svolto oggi ad Ancona dal ministro per le politiche giovanili, Giorgia Meloni-nella foto con Giancarlo D'Anna al termine della manifestazione tenutasi oggi pomeriggio ad Ancona-. ''''Il ''68 - ha aggiunto - voleva l''uguaglianza come punto d''arrivo, ovvero l''egualitarismo, mentre l''eguaglianza dev''esservi come medesime opportunita'' per tutti senza distinzioni e discriminazioni''''. ''''I provvedimenti del ministro Gelmini - ha proseguito - parlano esattamente di questo, e le ultime contestazioni mi hanno lasciato perplessa, perche'', durante gli anni della mia militanza nel movimento studentesco, non avevo mai visto gli interessi degli studenti saldarsi con quelli dei baroni universitari''''. ''''Come quando - ha continuato - a Palermo gli studenti facevano lezione all''aperto con il prof. Carapezza; l''anomalia pero'' - ha evidenziato la Meloni - sta nel fatto che a Palermo ci sono quattro prof. Carapezza. C''e qualcosa che non va, perche'' l''interesse degli studenti e'' combattere la disparita'', come il governo nazionale sta facendo''''. ''''Le politiche giovanili - ha poi aggiunto - non sono una questione di nicchia, ma necessitano di una prospettiva di lungo periodo. Non e'' vero che i giovani non hanno passione civile, spirituale e politica, mentre invece - ha concluso - sono persone che cercano di intagliarsi un loro percorso nell''Italia che gli e'' stata lasciata''''
REGIONE, MOZIONE DI D'ANNA PER I DIRITTI DELLE PERSONE CON DISABILITA'
L’Assemblea Legislativa delle Marche
PREMESSO CHE
l’Assemblea Generale dell’ONU ha approvato nella seduta del 6/9/2006 la Convenzione delle Nazioni Unite sui diritti delle persone con disabilità
CONSIDERATO CHE
tale documento pone al centro i diritti delle persone con disabilità e afferma che è necessario garantire ad esse le stesse opportunità degli altri cittadini sia rispetto alla propria vita sia riguardo ai processi di inclusione sociale
IMPEGNA IL PRESIDENTE DELLA REGIONE E LA GIUNTA
· a verificare che si attuino i principi sanciti nella Convenzione ONU dei diritti delle persone con disabilità nei differenti settori dell’Amministrazione;
· a sostenere a livello nazionale la ratifica della Convenzione;
· a monitorare con continuità l’applicazione della Convenzione, costruendo percorsi di studio e di ricerca perché ci sia la completa attuazione della Convenzione nella legislazione, nei regolamenti, negli atti amministrativi regionali;
· a coinvolgere attivamente le persone con disabilità e le loro organizzazioni più rappresentative in ogni processo connesso all’attuazione della Convenzione.
IL DALAI LAMA: LO SPIRITO DI RESISTENZA DEI TIBETANI CRESCE CON L’INASPRIRSI DELLA REPRESSIONE
New York, 3 maggio 2009. Da New York, una delle tappe del viaggio che il Dalai Lama sta in questi giorni compiendo negli Stati Uniti, il leader tibetano ha inviato un messaggio ai compatrioti in Tibet. “Per favore, non fatevi scoraggiare dalla situazione attuale”, – ha detto Tenzin Gyatso – “non dobbiamo cedere”. Dopo aver ricordato che da un anno a questa parte il governo cinese ha intensificato la repressione, il leader tibetano ha affermato che le circostanze e il clima di terrore esistente nel paese sono fonte di depressione per la popolazione, al punto che alcuni sono spinti al suicidio. “Per il Tibet, in questo momento, è una questione di vita o di morte”, ha proseguito il Dalai Lama. “La politica cinese mira a far piazza pulita dell’identità e della cultura tibetana, ma la verità non potrà mai essere cancellata”. Facendo riferimento a una conversazione con un gruppo di profughi recentemente arrivati dal Tibet, Tenzin Gyatso ha affermato che l’inasprirsi della repressione accresce lo spirito di resistenza dei tibetani. Ha tuttavia esortato la sua gente a non abbandonare la via della non violenza perché la verità prevarrà sull’ingiustizia. Ha inoltre esortato i compatrioti a una corretta pratica del buddismo “spina dorsale della cultura e dello stile di vita tibetano”.Parlando a Manhattan, il Dalai Lama ha invitato gli americani a recarsi in Tibet per verificare personalmente la situazione esistente nel paese e smentire l’asserzione del governo cinese il quale afferma che i tibetani sono un popolo felice. “Il governo cinese non ammetterà mai l’esistenza di un problema tibetano” – ha affermato – “ritengo quindi che la comunità mondiale abbia la responsabilità di denunciare pubblicamente che il problema esiste”. “Per favore, vi chiedo di andare”, ha concluso.Il 23 aprile 2009 il governo di Pechino aveva chiesto a quello americano di non consentire al Dalai Lama di visitare il paese. “Ci opponiamo a qualsiasi visita del Dalai Lama in un paese straniero per svolgere attività separatiste, sotto qualsiasi pretesto”, aveva affermato un portavoce del Ministero degli Esteri. Il governo cinese ha inoltre chiesto al presidente Obama di non incontrare il Dalai Lama quando, il prossimo mese di ottobre, si recherà a Washington.Il 29 aprile, a Cambridge (Massachusetts), il leader tibetano si era dichiarato ottimista circa la politica americana riguardo al Tibet e alla Cina. Aveva affermato che, pur essendo la posizione di Barak Obama sostanzialmente identica a quella dell’amministrazione Bush, “lo stile lungimirante e aperto del presidente americano potrebbe produrre cambiamenti positivi”.In un recente incontro con il Comitato dei 100, un gruppo Sino – Americano, Jeff Bader, direttore del Consiglio di Sicurezza per l’Asia della Casa Bianca, ha affermato che la Cina deve considerare il Dalai Lama “parte della soluzione” e non “parte del problema” ed ha chiesto ai “100” di adoperarsi affinché il governo di Pechino cambi la propria posizione nei confronti del leader tibetano.
lunedì 4 maggio 2009
COMUNALI A FANO IL PDL SI PRESENTA. D'ANNA: GUARDIAMO AL FUTURO.
"Una sintesi tra esperienza e novità"- sono dichiarazioni di Giancarlo D'Anna già Vice Sindaco di Fano- relativamente alla lista del PdL di Fano presentata questa mattina nella Città della Fortuna. "Il nostro obiettivo non si deve fermare alla riconferma della coalizione Uniti per Fano- ha proseguito il Consigliere Regionale del PdL-ma deve guardare oltre cioè alla continuità dopo i due mandati di Aguzzi". "Per questo ci vuole il massimo impegno di tutti in primo luogo dei candidati alle comunali - ha sostenuto D'Anna- ma anche di quelli che operando in altri enti- come lo stesso D'Anna- che da sempre si sono battutti con forza in ogni momento.
I NOMI:Anselmo Anselmi,Vittorio Ansuini,Simone Antognozzi,Mauro Basili,Alessandro Benvenuti,Carolina Bianco,Mirco Carloni,Francesco Cavalieri,Nicola Cecchini,Marco Cicerchia,Maria Antonia Cucuzza,Mauro Falcioni,Roberto Gresta,Giuanluca Ilari,Vincenzo Landini,Gianluca Lo Martire,Chiara Lucentini,Andrea Montalbini,Antonio Napolitano,Frabrizio Neumann,Giovanni Orciani,Marco Pagnetti,Federico Pansieri,Marco Paolini,Dana Pierpaoli,Dante Polidoro,Lucia Salucci,Alberto Santorelli,Giuliano Sartini, Simone Spinaci.
sabato 2 maggio 2009
Tibet libero - manifestazione della Comunità tibetana in Italia,Donne tibetane in Italia, Intervista a Giancarlo D'Anna
venerdì 1 maggio 2009
UNIVERSITA' DI URBINO: UNA MAREA DI SOLDI SPESI INUTILMENTE D'ANNA VUOLE RISPOSTE
Il sottoscritto Giancarlo D’Anna Consigliere Regionale PdL
PREMESSO
- Che l’ERSU di Urbino ha acquistato diverse porzioni di terreno in località Cavallino di Urbino per la realizzazione dei nuovi collegi universitari a San Cassiano-Cavallino di Urbino;
- Che assieme all’onere per l’acquisto del terreno, l’Ersu medesimo ha sostenuto onerose spese per la progettazione delle opere;
- Che la Regione Marche ha investito consistenti somme per l’acquisto dall’Università di parte dei collegi dei Cappuccini, che necessitano di interventi urgenti di ordinaria e straordinaria manutenzione;
- Che la preventivata costruzione dei collegi universitari a San Cassiano-Cavallino di Urbino dista ben otto chilometri dal Centro Storico ove sono ubicate tutte le sedi universitarie dedicate alla didattica e alla ricerca;
- Che la scelta di costruire a San Cassiano-Cavallino di Urbino è illogica, costosa e irrazionale, come testimoniano anche le numerose prese di posizione delle associazioni degli studenti, ostili all’iniziativa;
- Che l’ERSU di Urbino dispone soltanto del 50% dei finanziamenti per realizzare l’opera, mentre, per il restante 50% ha inoltrato richiesta di un mutuo alla Cassa Depositi e Prestiti;
- Che la Cassa Depositi e Prestiti richiede, al fine dell’erogazione del mutuo, la sottoscrizione di un impegno da parte della regione Marche ad erogare all’ERSU contributi idonei a coprire gli oneri di ammortamento di finanziamento;
INTERROGA
Il Presidente della Giunta Regionale per conoscere:
1) l’ammontare delle somme complessivamente spese, ad oggi, dall’ERSU di Urbino per l’acquisto dei terreni interessati all’opera;
2) l’ammontare delle somme complessivamente spese, ad oggi, dall’ERSU di Urbino per il pagamento dell’insieme delle attività progettuali;
3) se risponde al vero che l’Assessorato all’Istruzione ha già comunicato formalmente all’ERSU di Urbino che la Regione Marche non può garantire, né per il presente né per il futuro, le garanzie richieste dalla Cassa Depositi e Prestiti;