D’Anna (PdL): «All’ospedale Santa Croce di Fano troppi accorpamenti di reparto e di eccessiva durata. Così si va verso l’eutanasia della struttura»
21 agosto 2009 – Quest’anno “l’accorpamento” estivo dei reparti di Chirurgia e Urologia dell’ospedale Santa Croce di Fano sembra destinato a durare fino ad ottobre, se non addirittura novembre. Attualmente, nel complesso, sono disponibili circa 25 posti letto fra Chirurgia, Urologia, Oncologia e terapia del dolore. Ciò significa che, a parte le urgenze, saranno ridotte le sedute operatorie e si allungheranno inevitabilmente le liste d’attesa.
Di riflesso chi non può o non vuole attendere si vedrà costretto a scegliere altre strutture ospedaliere, con disagi per gli utenti e grave danno d’immagine del Santa Croce, ospedale che di tutto ha bisogno meno che di veder ridimensionata la sua offerta. L’accorpamento estivo dei reparti è stato sempre un provvedimento molto contestato e purtroppo subìto dai cittadini. Ma non si è mai spinto oltre agosto. Quest’anno, invece, verrà superato ogni limite.
Se questi sono i primi segnali del progetto Ospedali Riuniti varato dalla giunta regionale Spacca, credo di non sbagliare a definire “smobilitazione” quello che altri chiamano “integrazione”. Altro che valorizzazione delle professionalità: si fa l’esatto contrario.
Ho sostenuto e continuo a sostenere che, nel corso degli anni, si è fatto di tutto per svilire e ridimensionare il Santa Croce. Un prolungamento di alcuni mesi dell’accorpamento dei reparti sarebbe l’ulteriore conferma di una strategia precisa, ovvero l’eutanasia del Santa Croce.
Siamo passati dai tempi d’oro in cui i pazienti sceglievano Fano per la fama e la professionalità dei medici ad un periodo buio in cui fanesi e cittadini della Vallata del Metauro sono costretti a emigrare.
C’è chi ha definito la mia battaglia a difesa e rilancio del Santa Croce una “battaglia di retroguardia”. No, è una battaglia a difesa dei servizi e della qualità della vita di un territorio, qualità che sarebbe fortemente ridimensionata dalla perdita di servizi come quello che può fornire un ospedale. In questo modo, senza garanzie vere e sottoscritte, gli Ospedali Riuniti altro non sono che il cavallo di Troia dell’Ospedale Unico, struttura che non sorgerà mai tra Fano e Pesaro, ma altrove. Non ci stiamo e la battaglia continua.
Giancarlo D’Anna
Consigliere regionale Pdl
(www.giancarlodanna.it – Facebook)
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